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Come smaltire toner e cartucce per stampanti

In tutti gli uffici e le abitazioni si trovano stampanti e fax che utilizzano inchiostri e toner che con l’uso si consumano e necessitano di essere smaltiti. Lo smaltimento delle cartucce e toner per stampanti sostanzialmente è diverso per le aziende e per il singolo cittadino. Le aziende – per i numeri che gestiscono – possono far riferimento anche ad agenzie di consulenza nell’identificazione del rifiuto e nell’attribuzione del codice CER. Ci si può rivolgere, per esempio, alla Nova Ecologica che è una società di gestione dei rifiuti che offre anche consulenza sui rifiuti a Roma e su tutto il territorio nazionale. cartucce

Lo smaltimento dei toner per le aziende e i titolari di partita IVA

La responsabilità dello smaltimento per legge ricade su chi lo produce. Le cartucce e i toner contengono delle polveri sottilissime; in base al tipo di polvere utilizzata, il toner esaurito necessita di essere classificato come rifiuto speciale pericoloso o come rifiuto speciale non pericoloso. La differenza di classificazione determina diverse modalità di smaltimento secondo gli obblighi di legge previsti. Per identificare se il toner utilizzato è classificabile come pericoloso o non pericoloso bisogna verificare il codice CER che il produttore della cartuccia deve indicare con un’apposita certificazione. Per i toner esausti esistono attualmente due codici CER:

  • 08 03 17 identifica i toner per stampanti che contengono sostanze pericolose;
  • 08 03 18 identifica i toner esauriti contenenti sostanze non pericolose e diversi da quelli rientranti nella voce 08 03 17.

Il toner esaurito e le cartucce si conservano in un contenitore apposito chiamato ecobox, destinato a contenere solo es esclusivamente questo tipo di rifiuto. Le aziende devono essere dotate di questi contenitori che dovranno essere svuotati almeno una volta l’anno da una ditta di smaltimento rifiuti specializzata nel recupero di questi prodotti e materiali. Questo è vero solo per i toner classificabili come non pericolosi (codice CER 08 03 18).

Nel caso di rifiuti speciali pericolosi, l’azienda deve obbligatoriamente iscriversi al SISTRI il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, nonché allestire un deposito temporaneo in azienda dove riporre i toner esausti e il cui accesso è limitato al solo personale autorizzato. Tra gli obblighi previsti dalla legge, si contempla anche la richiesta del registro di carico e scarico presso la Camera di Commercio competente per il proprio territorio. Per il trasporto e lo smaltimento del rifiuto pericoloso, l’azienda deve contattare un trasportatore autorizzato che ritira i rifiuti e compila il FIR (Formulario identificativo del rifiuto) da produrre in 4 copie (una resta presso l’azienda e le altre tre controfirmate e datate sono per il destinatario e per il trasportatore che ne consegnerà una anche all’azienda originariamente produttrice del rifiuto pericoloso. Il produttore del rifiuto dovrà, infine, compilare il MUD o modello Unico di Dichiarazione Ambientale, in cui si tiene traccia dei movimenti di tutti i rifiuti prodotti. Il modello si presenta ogni anno a scadenza fissa alla Camera di commercio competente.

Lo smaltimento dei toner da parte dei singoli cittadini

Il singolo cittadino che necessita di smaltire un rifiuto speciale come è classificato il toner o cartuccia per stampante ha a sua disposizione diverse alternative, l’importante è che non butti il rifiuto in un comune bidone dell’immondizia. Le alternative sono:

  • Recarsi presso un’isola ecologica comunale, ossia un punto di raccolta appositamente allestito per conferire i rifiuti speciali e gli “ingombranti”;
  • Riporre il rifiuto in appositi contenitori predisposti dal Comune di appartenenza presso enti pubblici o banche e che periodicamente sono svuotati da un gestore o ditta privata convenzionata e autorizzata (non tutti i Comuni adottano questa soluzione);
  • Rivolgersi ai centri Eco Store che sono negozi o rivenditori specializzati di cartucce e toner che accettano e ritirano la stampante esausta nel momento in cui se ne acquista una nuova. Alcuni eco store effettuano anche il servizio di ricarica delle cartucce evitando, così, il problema dello smaltimento.

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