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Come si può aiutare con un semplice gesto

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Normalmente siamo abituati al volontariato come ad un qualcosa che implica impegno personale, fatica, anche fisica alle volte. Ed in effetti è così, almeno nella maggior parte di casi, soprattutto quando la propria azione sociale si dipana lungo i canali dell’assistenza agli anziani ad esempio, o ai portatori di handicap.

Questa forma di impegno è certamente la più nobile perché oltre alla fatica fisica obbliga a ritagliarsi spezzoni del proprio tempo libero (o toglierlo alla propria famiglia) per dedicarlo agli altri.

Tuttavia nell’era del web 2.0 (quasi 3.0) anche l’impegno del sociale si sta spostando verso forme assolutamente virtuali.

Le possibilità a riguardo sono tante. Posto che essere un volontario non significa per forza “operare” ma per alcuni ambiti significa piuttosto “informare” (pensiamo ad esempio alle associazioni che operano nella sensibilizzazione verso i grandi mali odierni come il cancro o l’Aids), oggi si ha davvero la possibilità di fare qualcosa di buono, in altre parole di aiutare nel pieno significato del termine, anche senza staccarsi dal proprio pc.

Banalmente il primo esempio di supporto virtuale alle grandi campagne sociali è quello che si può fare semplicemente ripostando sul proprio profilo Facebook link che rimandano ai siti web di associazioni ed onlus.

Un’altra forma di aiuto “virale” e “virtuale” è quella che stanno mettendo in campo grandi aziende come Eni ed Enel; in pratica viene prodotta una pagina web e se si raggiunge un certo numero di click (o di “Mi piace” su Facebook) allora queste grandi aziende si impegnano a devolvere una cifra prefissata ad una determinata Onlus.

In altri casi si assiste addirittura a forme di “Charity per click” in cui varie associazioni si sfidano e chi raccoglie più consensi via web, e chi vince beneficia delle donazione.

Questi grandi esempi non devono però distrarci dal comprendere che anche noi piccoli privati possiamo davvero, e con poco, contribuire al sostegno di progetti sociali importanti e meritevoli.

Un esempio? Supponiamo di essere in procinto di vivere con un nostro caro o con la nostra famiglia un momento importante, e supponiamo anche di essere alla ricerca di un bomboniera con cui suggellare con un ricordo “reale”, “solido”, questo evento.

Ebbene, in questa ricerca possiamo scegliere di acquistare presso i rivenditori tradizionali o possiamo piuttosto scegliere di spendere anche meglio i nostri soldi acquistando delle bomboniere solidali per battesimo, comunione, cresima o altri eventi.

Il fatto che si tratti di manufatti prodotti da Associazioni di volontariato ed Onlus non deve farci pensare che si tratti di proposte esteticamente scadenti; molto spesso, soprattutto quando si tratta di realtà note a livello nazionale, queste associazioni si fanno supportare da grandi firme del design che prestano gratuitamente la propria opera concorrendo così a creare bomboniere solidali o manufatti in genere che oltre a “fare del bene” sono anche “fatte bene”.

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