LA DRUNKOREXIA: quando l’alcol diventa l’unica fonte di calorie

Alcol e dieta non vanno d’accordo. E’ infatti risaputo che l’alcol è calorico. Chi soffre di disturbi alimentari controlla in maniera maniacale le calorie di ogni alimento ingurgitato. Succede però che chi non vuole rinunciare a bere decide di compensare tagliando gli alimenti: c’è chi fa a meno della barretta al cioccolato all’ora dello spuntino e chi addirittura sostituisce il pasto con gli alcolici. Rinunciare allo snack per la vodka, dire no a un piatto di carboidrati per tracannare qualche alcopops. In America questa insana pratica l’hanno ribattezzata “drunkorexia“.

E’ un fenomeno allarmante ed emergente che consiste appunto nell’associare un disordine alimentare come l’anoressia al bere alcool in modo eccessivo, fino all’ubriacatura. Le vittime sono per di più giovani donne, tra i diciotto e i ventitre anni. Questo fenomeno è quasi moda tra le giovanissime, ha dapprima preso piede nei cocktail bars di New York, ma ora ha attraversato l’Atlantico e si sta diffondendo in maniera preoccupante in Gran Bretagna.

Secondo quanto riporta un articolo pubblicato su The Indipendent molte giovani donne volendo bere pesantemente vino o alcolici, decidono di non mangiare per non aumentare le calorie, sapendo, ad esempio, che le 300 calorie di un bicchiere di vino sono equivalenti ad una barretta di cioccolata o ad un piccolo toast. In questo modo decidendo di bere, evitano di mangiare e non ingrassano, accondiscendendo all’imperativo culturale, ‘bevi, ma rimani magra’, che secondo Douglas Bennel del Centro Renfrew per i Disordini Alimentari, ormai non è più solo americano, ma si sta diffondendo a macchia d’olio anche al di là dell’Atlantico.

Una situazione sempre più preoccupante, secondo gli esperti, in quanto l’anoressia ha ormai raggiunto livelli altissimi e l’uso di alcool è in ascesa. Secondo il quotidiano inglese a spingere verso questo comportamento sarebbero le pressioni che arrivano sia da parte della società che dell’ambiente universitario, dove ubriacarsi e perdere peso, rimanendo magri, è di gran moda. Una correlazione quella tra disordini alimentari e alcoolismo nota da almeno 40 anni che affligge, secondo un’indagine pubblicata lo scorso anno dall’American Journal Biological Psychiatry, almeno un terzo di persone bulimiche che combattono quotidianamente con alcool o droga.

Ancora una volta i cattivi modelli hanno la loro responsabilità. Basti pensare Amy Winehouse, Paris Hilton, Tara Reid, Lindsay Lohan, costantemente immortalate ubriache. Bere come una spugna diventa una cosa trendy, alla moda, ma anche un lasciapassare per essere accettati dal gruppo. Come succede nei college a stelle e strisce ma anche nelle scuole e nelle università del vecchio continente, dove il must è essere carina, magra e sapersi divertire, ossia bere.

Uno studio citato da Fox tv ha rivelato che il 30% delle ragazze in età di college è pronta a ridurre drasticamente ciò che mangia pur di bere liberamente la sera con gli amici senza sensi di colpa. E come segnalano le associazioni che si occupano di disordini alimentari i casi di donne che fanno la fame per di bere sono in crescita.
Anche alcune anoressiche sono disposte a chiudere un occhio sul contenuto calorico degli alcolici, perché questi sono in grado di calmare l’ansia di dover assumere cibo. C’è chi è capace di digiunare tutto il giorno per bilanciare ciò che si scolerà la sera. Non manca chi beve e poi vomita: niente di più facile quando si è a stomaco vuoto. Ci si punisce non mangiando. Ci si premia stordendosi col l’alcol. E di nuovo ci si punisce vomitando.

Come riporta il Daily Mail nel Regno Unito oltre un milione di persone tra i 14 e i 25 anni soffrono di disturbi alimentari. Recenti studi hanno rivelato che esistono dei legami tra disordini alimentari e abuso di alcol, con un terzo dei bulimici che alzano il gomito e si drogano e il 36% delle donne in cura per alcolismo che ammettono di avere altresì disturbi dell’alimentazione.
Il New York Times poche settimane fa ha riportato la storia di Judy, 36enne del New Jersey, diventata anoressica a 24 anni. Prima si è affamata per due mesi, assumendo quantità esigue di calorie. Poi è diventata bulimica: mangiava un’intera scatola di cereali a colazione, e poi si buttava sul junk food del fast food, spendendo fino a 80 dollari al giorno. A quel punto è stata ricoverata. Nel 2001 sconfitta la bulimia ha cominciato a bere. Lo faceva per compensare il fatto che non poteva più ingozzarsi di cibo ed era sempre ubriaca. Judy ha passato due anni così, poi ha cominciato un altro programma di riabilitazione che le è costato 25mila dollari. È sobria da tre anni ma sta ancora lottando con la bulimia. A volte ha ancora la tentazione di indursi il vomito…………….

(fonte:  Libero News)

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