Palazzo Pamphilji

Palazzo Pamphilji a Piazza Navona

Una tipica cartolina raffigurante Piazza Navona non può prescindere dai suoi “simboli”: la fontana del Bernini, la Chiesa di Sant’Agnese e Palazzo Pamphilji, odierna sede dell’Ambasciata del Brasile. Alloggiare in un hotel a Piazza Navona è, in fin dei conti, come vivere all’interno di una cartolina, meglio se si tratta di un hotel boutique a Roma confortevole come l’hotel Teatro Pace, nel cuore della Capitale, a due passi dalle principali attrazioni della caput mundi. Palazzo Pamphilji

Cenni storici su Palazzo Pamphilji

Il palazzo Pamphilji a Piazza Navona – così come lo si vede oggi – è stato realizzato tra il 1644 e il 1650, ma l’edificio originale risale al 1630 come “composizione” di una serie di immobili appartenenti alla famiglia Pamphilji, nobile e potente famiglia romana. Il committente del Palazzo attuale fu Giovan Battista Pamphilji divenuto, poi, papa con il nome di Innocenzo X. Per essere all’altezza del ruolo di prestigio, la famiglia ordinò l’ampliamento della costruzione, incaricando dei lavori l’architetto Girolamo Rainaldi. Il progetto prevedeva l’inglobamento degli edifici attigui che comprendeva il precedente Palazzo Pamphilji, Palazzo Cybo e Palazzo dei Mellini.

L’interno ha ben tre cortili e l’ingresso è alto e luminoso; solo il piano nobile consta di 23 stanze affrescate dai più importanti artisti dell’epoca come Giacinto Gemignani, Andrea Camassei, Gaspard Dughet, Francesco Allegrini, Pietro da Cortona che dipinse la galleria progettata da Borromini e raffiguranti le Storie di Enea, Giacinto Brandi e Pierfrancesco Mola.

Il Palazzo “nuovo” che si affaccia su Piazza Navona divenne, poi, la residenza di Olimpia Maidalchini, cognata del Papa, sua confidente e consigliere, molto temuta a corte, ma anche molto impopolare e sospettata di essere l’amante del papa. Olimpia – nota anche con il nome di Pimpaccia – era la madre di Camillo Pamphilji che sposò la nobile Olimpia Aldobrandini che portò in dote la proprietà di Palazzo Aldobrandini che si affaccia su Via del Corso e che fu subito ribattezzato Palazzo Doria- Pamphilji (attualmente ospita la Galleria Doria-Pamphilji). Quando la famiglia Pamphilij si trasferì nell’edificio Aldobrandini su Via del Corso, il Palazzo a Piazza Navona fu dato in affitto. Il palazzo, oggi sede dell’ambasciata del Brasile, fu anche sede dell’Accademia Filarmonica Romana.

Palazzo Pamphilji e l’Ambasciata del Brasile

Palazzo Pamphilji a Piazza Navona ospita l’Ambasciata del Brasile dal 1920, ma è diventato di proprietà del Brasile nel 1960; al suo interno vi è anche la “Casa del Brasile” e il “Centro di cultura italo-brasiliano”. Tra le curiosità di Palazzo Pamphilij vi è il fatto di essere collegato direttamente alla Chiesa di Sant’Agnese in Agone – che nasce come “cappella” privata – tramite un corridoio interno e una porta di accesso. La facciata è “imperfetta” perché fu affrettata la conclusione dei lavori per rendere subito abitabili gli alloggi.

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